jueves, 11 de abril de 2019

Discendenti del Senatore Carlo Cesarini e di Zaira Corsi


Figli:

Vittoria (1860-1945) Sposò il commendatore Silvio P. Pellas presidente dei Sylos di Genova. La famiglia Pellas era originaria di Maillane, nella zona di Aix en Provence, ma da lungo tempo trasferita a Genova. Attualmente i discendenti di Vittoria e Silvio vivono in Francia. Vittoria, crocerossina, insieme al marito fondò e finanziò la casa del soldato dopo la prima guerra mondiale.

Cesare (1864-1946), avvocato cavaliere ufficiale direttore della Banca d’Italia in varie città nato a Lucca ed ivi deceduto, sposato con la nobile Maria Vittoria figlia del cavaliere ingegnere Pietro Massazza di Mede Lomellina, ma trasferitosi a Novara dove fu due volte sindaco della città. Collaborò con l’architetto Alessandro Antonelli, quale direttore tecnico dei lavori, quando l’Antonelli ideò e costruì la cupola di San Gaudenzio. Fu l’ingegnere Pietro Massazza che diresse ed effettuò la collocazione della statua del Redentore sulla sommità della cupola in assenza dell’Antonelli, trattenuto a Torino. Fu per quasi trent’anni presidente della fabbrica lapidea di San Gaudenzio. Ricoprì la carica di consigliere comunale di Pavia. A Mede effettuò opere filantropiche. Era cugino dell'ammiraglio Gian Battista Magnaghi. Suo Fratello, Gaspare, era sposato con Maria Anna Nigra, zia e madrina di sua figlia Maria Vittoria. Pietro si sposò  con Teresa Bono, che fu la prima presidente della società operaia femminile di Novara. La famiglia Bono, oriunda di Belgirate, si distinse con Benedetto Bono conte del Regno Italico, personaggio molto importante e influente del periodo napoleonico. Sua figlia Adelaide, sposata Cairoli fu madre dei fratelli Cairoli, il maggiore dei quali fu chiamato Benedetto, dal nome del nonno materno. Non vi è in Italia una città dove non vi sia una piazza, una via o un monumento dedicato ai Cairoli. Madre di Teresa fu Rachele Duelli, discendente de antiche e influenti casati italiani.
Cesare Cesarini, in seguito alla costituzione della Banca d’Italia il 28 marzo 1894 fu destinato a Roma alla direzione generale e preposto all’ufficio legale relativo alle liquidazioni delle attività immobilizzate, dove rimase più di un anno quando su sua richiesta fu trasferito a Firenze. Recatosi a Novara a far visita allo zio materno, generale Domenico Corsi, si fidanzò con Maria Vittoria Massazza. Questi coniugi celebrarono le loro nozze d’oro.

Amalia (1867-1932) Fu la terza ed ultima figlia di Carlo e Zaira Cesarini. Nubile, fu una donna profondamente religiosa, amatissima dai nipoti, dopo la morte della madre nel 1916 visse prevalentemente a Genova con la sorella Vittoria ma anche col fratello. Morì a Genova ma venne sepolta a Lucca nella tomba Cesarini dove si trovavano i suoi genitori e dove in seguito sarebbero stati tumulati anche il fratello Cesare e la cognata Maria Vittoria Massazza, deceduta a Roma, dove trascorse gli ultimi mesi della sua vita.


Nipoti:

Piero (Pier Carlo) (1898-1991) fu l’unico figlio di Cessare e Maria Vittoria Cesarini. Laureatossi in giurisprudenza all’Università di Modena, dove allora suo padre era direttore della Banca d’Italia. Quando i suoi genitori si trasferiscono a Viareggio dove comprarono una villa in Viale Giosuè Carducci (un’altra in via Verdi l’avevano già dall’inizio del secolo ma probabilmente non vi hanno mai abitato) egli si trasferì a Firenze per far pratica presso lo studio dell’avvocato Guido del Beccaro, figlio di Enrichetta Cesarini e cugino di suo padre. Lui nella sua città natale era nato nel palazzo Fenzi in via San Gallo e battezzato nel “Bel San Giovanni” (padrino il nonno Carlo Cesarini e madrina la nonna Teresa Massazza Bono). Tenne al Lyceum alcune conferenze.
Su richiesta dei genitori si trasferì a Viareggio dove aprì uno studio legale -era abilitato a patrocinare presso le più alte corti e collaborò con il cugino Guido del Beccaro, ideatore e presidente della costruzione dell’autostrada Firenze Mare-. Appassionato d’arte collezionò alcuni quadri di Macchiaioli e postmacchiaioli andati perduti nella seconda guerra mondiale. Pubblicò alcuni studi storico-giuridici e fino alla fine della sua vita fu sempre molto interessato alle materie giuridiche delle quali era uno sperto conoscitore. Grazie a questa sua conoscenza, rimasto vacante il posto di pretore, fu nominato pretore onorario di Viareggio. Venne creato cavaliere della corona d’Italia il giorno 11 aprile 1931. Conobbe in questo periodo Anahid Sarukhan-Bek che viveva allora a Viareggio con la madre, Elisabetta Saokian, nata Adamoff e con il figlio Giuseppe (Buby), avuto dal suo primo matrimonio (annullato).
Ella discendeva de una antica famiglia principesca armena che ebbe anche il titolo reale. Erano i principi Artsruní. Il ramo al quale apparteneva Anahid era quello degli Artsruní Maukaberdelí dal castello di Mankharberd a nord del lago Sevan ai confini con la Giorgia. Questi principi asserivano di discendere dal re di Assiria Senakerib (sec. VII-VI a. C.) e questo è stato poi provato dal test del DNA. Il nome di Senakerib si incontra nella genealogia dei principi, poi re, del Vaspurakan. Le vicende degli antenati di Anahid meritano una esposizione a parte.
Piero e Anahid contrassero matrimonio che durò 55 anni. Da questa unione nacque un solo figlio Carlo (1932-) l’ultimo della famiglia Cesarini, nato a Viareggio. Ebbe come padrino di battesimo il nonno Cesare Cesarini e come madrina la nonna Elisabetta Saokian nobile Adamoff. Questo fu studioso di lingue e letterature straniere, nonché di storia dell’arte. Viene considerato come memorialiste della nobiltà armena e conoscitore di quella del Caucaso in generale. Membro del comitato fondatore della Società Dante Alighieri a Birmingham, dove lavorava presso l’Universitá come assistente di italiano. Collaborò nel movimento Nuova Spes con in compianto Don Pace. Fu nominato membro dell’associazione della nobiltà armena e suo rappresentante per l’Italia. Visitò vari paesi europei e le rispettive pinacoteche e si recò tre volte in Armenia, e da qui in Karabakh.

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